Il ROA (Return
On Assets) è pari al rapporto fra il Reddito Operativo (Ebit) e il Capitale
Investito (A) mentre il ROE (Return Of Equity) è dato dal rapporto fra il
Reddito Netto (PAT) ed il Patrimonio Netto (E). Sono entrambi degli indicatori
di “efficienza”: il ROA misura l’efficienza con cui è stato utilizzato il
capitale investito nell’azienda mentre il ROE misura la redditività del
capitale investito dai soci. Il ROA è quindi un indice di “performance”
dell’azienda (o dei manager che l’hanno gestita), ma agli azionisti interessa
più il ROE.
I due indici
sono legati dalla seguente formula che nel 1985 valse il premio Nobel a Franco
Modigliani (1918-2003) e a Merton Miller (1923-2000):
ROE = ((ROA-ROD) x Td + ROA) x (1-t)
Dove t è
l’aliquota fiscale sui redditi, Td è l’indice d’indebitamento (vedi post del 27 aprile 2013) e ROD (Return On Debt) è il rapporto Interessi / Debiti. L’effetto
della leva finanziaria, ovvero il termine (ROA-ROD) x Td, gioca a “favore”
degli azionisti solo se ROA>ROD; in altre parole all’azionista conviene
“utilizzare” il soldi di terzi (indebitarsi) solo se la performance aziendale
ROA è maggiore dell’incidenza degli interessi sul debito, perché il guadagno
che ne trarrà attraverso la gestione dell’azienda sarà maggiore a quanto dovrà
restituire sotto forma d’interesse.
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