martedì 21 maggio 2013

Una formula da premio Nobel

Il ROA (Return On Assets) è pari al rapporto fra il Reddito Operativo (Ebit) e il Capitale Investito (A) mentre il ROE (Return Of Equity) è dato dal rapporto fra il Reddito Netto (PAT) ed il Patrimonio Netto (E). Sono entrambi degli indicatori di “efficienza”: il ROA misura l’efficienza con cui è stato utilizzato il capitale investito nell’azienda mentre il ROE misura la redditività del capitale investito dai soci. Il ROA è quindi un indice di “performance” dell’azienda (o dei manager che l’hanno gestita), ma agli azionisti interessa più il ROE.
I due indici sono legati dalla seguente formula che nel 1985 valse il premio Nobel a Franco Modigliani (1918-2003) e a Merton Miller (1923-2000):
ROE = ((ROA-ROD) x Td + ROA) x (1-t)
Dove t è l’aliquota fiscale sui redditi, Td è l’indice d’indebitamento (vedi post del 27 aprile 2013) e ROD (Return On Debt) è il rapporto Interessi / Debiti. L’effetto della leva finanziaria, ovvero il termine (ROA-ROD) x Td, gioca a “favore” degli azionisti solo se ROA>ROD; in altre parole all’azionista conviene “utilizzare” il soldi di terzi (indebitarsi) solo se la performance aziendale ROA è maggiore dell’incidenza degli interessi sul debito, perché il guadagno che ne trarrà attraverso la gestione dell’azienda sarà maggiore a quanto dovrà restituire sotto forma d’interesse.

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