Vi siete mai chiesto perchè quando ci mostrano i documenti contabili di un'azienda estera facciamo fatica a comprenderli?
E non mi riferisco al fatto che siano scritti in inglese, ma che vi
siano sigle a noi sconosciute e, sopratutto, sia così importante la
valorizzazione delle varie fasi di lavorazione?
La risposta è che noi Italiani (e pochissimi altri ... per esempio la
Repubblica di San Marino) usiamo un metodo contabile "più moderno degli
altri": usiamo il metodo reddituale "inventato" da un certo Gino Zappa
nel 1927.
Gli "altri" usano il metodo patrimoniale che spesso viene chiamato
patrimoniale anglossasone anche se a "inventarlo" è stato Fabio Besta
nel 1909 (che fu professore del Zappa!)
I due sistemi sono concettualmente diversi e si basano sue due
visioni completamente diverse, se non addirittura antitetiche, di come
si crea la “ricchezza”.
Nel sistema Patrimoniale l’incremento del patrimonio è
“il fulcro della stessa continuazione dell’attività aziendale”,
sotto alcuni punti di vista può essere assimilato all’ossessione di
Mazzarò per la ROBA nella famosa novella di Giovanni Verga (1880).
Partendo dal concetto contabile di Proprietà (secondo il quale il
capitale del titolare è pari alla differenza fra il valore dei beni
posseduti e i debiti), si è giunti al sistema Patrimoniale che pone al
centro dell’attenzione (e delle rilevazioni contabili) il patrimonio
aziendale. Esso rileva tutti gli scambi monetari esterni (fra azienda e terzi) ed interni (fra produzione e magazzino).
Il sistema Reddituale, invece, parte da una concezione secondo la quale l’impresa è vista come
“un
organismo complesso e dinamico, inserito in un contesto mutevole, in
cui gli strumenti di produzione perdono la loro individualità ed il cui
singolo valore acquista significato se correlato all’utilità che offre
all’azienda” ed analizza due aspetti entrambi principali:
- economico (costi/ricavi)
- finanziario (entrata/uscita)
Nel sistema reddituale è il movimento di denaro (in tutte le sue
forme) ad essere il centro dell’attenzione. Il reddito non è più visto
come la variazione del capitale netto, ma come differenza fra i ricavi
ed i costi attribuiti all’esercizio.
La differenza fra i due metodi hanno pesanti ripercussioni sulle
registrazioni contabili e, dulcis in fundo, sul fatto che in Italia
esista una netta separazione fra contabilità generale (quella che le
imprese sono OBBLIGATE a tenere) e quella analitica (quella che le
imprese adottano solo quando l'IMPRENDITORE VUOLE GESTIRE L'AZIENDA CON I
NUMERI invece che con le impressioni).
P.S.
Anche la partita doppia è un'invenzione italiana (utilizzata da entrambi i sistemi) ed è "dovuta" a Luca Pacioli nel 1494