Innanzi tutto è bene
precisare che il passaggio generazionale (pg) comporta spesso un riassetto
organizzativo profondo e che può coincidere con una delle crisi di crescita che
le aziende devono superare durante la loro vita (a tal proposito Larry Greiner
ha messo a punto un modello molto efficace) e questo potrebbe comportare delle
notevoli complicazioni. Tralasciando, quindi, tutte quelle cause indipendenti
dal mero pg, ma che possono influenzarlo pesantemente (problemi legati alla
situazione economica o finanziaria, problemi legati al mercato o al ciclo
produttivo, ecc) e focalizzando l’attenzione solo al pg, una delle cause più
frequenti è la sua mancata gestione (si possono distinguere pg programmati,
rimandati, elusi e con abdicazione); il rapporto fra senior ed junior è
un’altra delle cause principali (è possibile identificare pg all’insegna della
continuità oppure pretesi, traumatici o coinvolgenti). La struttura organizzativa
dell’azienda (sovrapposizione dei ruoli fra famiglia, proprietà e manager) e
della famiglia (numero di senior e di junior coinvolti) sono invece le
variabili che intervengono nel caratterizzare il pg rendendolo di fatto
“unico”. È quindi impossibile definire “una ricetta valida per tutti”, è
necessario valutare ogni caso come a se stante e programmarlo adeguatamente.
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